Passeggiando nella Siena delle fontane
Ci vediamo alla fontana
Quando a Siena ci si dà appuntamento dicendo “”Ci vediamo alla fontana!””, non ci sono dubbi su quale sia il punto d’incontro: la Fonte Gaia, così chiamata per la gioia che accompagnò la comparsa dell’acqua nella centralissima Piazza del Campo. Di origine trecentesca, nel Quattrocento fu resa monumentale con i pregiati rilievi di Jacopo della Quercia: oggi al loro posto si trovano le copie di Tito Sarrocchi, mentre gli originali sono custoditi nel Museo di Santa Maria della Scala. La Fonte Gaia è forse la più famosa delle numerose fontane di Siena, testimoni di come la necessità aguzzi l’ingegno, soprattutto quello degli ingegneri medievali che fecero sì che una città, che non poteva contare su un fiume, fosse sempre abbondantemente rifornita di acqua. Inoltre, le fontane senesi erano concepite per non sprecare nemmeno una goccia del preziosissimo liquido, grazie ad una ripartizione funzionale in tre vasche di raccolta suddivise tra acqua potabile, abbeveratoio per il bestiame e bacino per lavare i panni; le fuoriuscite finali erano reimpiegate per i campi o per la messa in funzione di macchinari. Oggi le fontane che punteggiano Siena offrono lo spunto per interessanti itinerari di trekking urbano, in cui alle camminate si alternano piacevoli soste per ammirare la funzionalità e la bellezza artistica di queste strutture, ma anche per respirare un po’ di quell’aria conviviale che le caratterizza da secoli.
A spasso per Siena di fontana in fontana
Descrivendo un possibile percorso che tocchi alcune delle fontane presenti in città, si potrebbe partire da Porta d’Ovile, lungo le mura di nord-est, con le sue due maestose e solide fontane site in una posizione davvero strategica. Di qui, scendendo verso sud-ovest si arriva alla Fontebranda, celebre per il suo legame con Santa Caterina e per la citazione che ne fa Dante nell’Inferno. Prendendo la via omonima, si arriva nella centralissima Piazza del Campo con la sua Fonte Gaia e dalla piazza è agevole percorrere via del Casato di Sotto per scoprire Fonte Serena, nascosta tra i palazzi del centro storico e raggiungibile attraverso una scalinata. Subito a sinistra si trova la Piazza del Mercato con la sua antica fontana, che fungeva da abbeveratoio e da lavatoio. Queste sono soltanto alcune delle fontane di Siena che puoi includere in un giro esplorativo del centro storico. Ve ne sono molte altre disseminate in città, alcune visitabili soltanto su prenotazione o in date particolari, come quella detta delle Monache.
Le fontane di contrada
Meno antiche, ma altrettanto integrate nei rituali della vita sociale di Siena, le fontane di contrada sono diciassette fonti disseminate nelle contrade che riflettono la storica suddivisione di Siena, quanto la città si estendeva soltanto entro la sua cinta muraria. L’idea di queste fontane venne a Silvio Gigli, indimenticato cronista del Palio, negli Anni Trenta e riscosse subito l’adesione entusiasta delle diverse contrade, che realizzarono le fontane ex-novo o sfruttando strutture preesistenti. La maggior parte di esse ritrae il simbolo della contrada e il loro uso più caratteristico è quello di “”fonte battesimale”” per il rito del Battesimo Contradaiolo, anch’esso diffusosi nel Novecento. Una curiosità: a Silvio Gigli, contradaiolo della Tartuca, restò sempre il rammarico del fatto che la prima contrada a dotarsi di una fontana non fu la sua, ma quella rivale della Chiocciola. Anche le diciassette fontane di Siena legate alle contrade offrono un ottimo spunto per articolare un itinerario caratteristico e a suo modo rilassante attraverso il cuore più antico della città.