Montalcino e Sant’Antimo: due spettacolari mete della Val d’Orcia
Il fascino senza tempo di Montalcino e dell’abbazia di Sant’Antimo
Montalcino e la vicina abbazia di Sant’Antimo sono da sempre tra le mete più apprezzate della Val d’Orcia, un’ampia valle che si estende nella parte più meridionale della provincia di Siena. La valle è interamente occupata da dolci colline, tra cui scorre il fiume Orcia; fa da sfondo la cima del monte Amiata. Il territorio, coltivato con amore dagli agricoltori locali, è movimentato solo da gruppi di cipressi, case coloniche, edifici di culto isolati e antichi borghi. Questo paesaggio è rappresentato in molti dipinti del Rinascimento e dal 2004 è inserito nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. Montalcino si trova nella parte occidentale della Val d’Orcia, a circa 40 km da Siena: vi si arriva percorrendo la Via Cassia e poi la Strada Provinciale del Brunello. L’abbazia di Sant’Antimo dista soli 6 km da Montalcino. Si può effettuare l’intero itinerario anche con treno e/o autobus.
Cosa visitare a Montalcino e Sant’Antimo
Montalcino sorge caparbiamente arrampicata su una collina, dalla quale si gode la vista delle valli dell’Asso e dell’Ombrone. Sulle sue pendici si estendono vigneti di Sangiovese, da cui si ottiene il pregiato Brunello di Montalcino DOCG, ma anche il Rosso di Montalcino e il Sant’Antimo. Il primo nucleo abitativo risale al X secolo e quattrocento anni dopo l’abitato aveva già la forma attuale. La visita di Montalcino dovrebbe iniziare dalla Fortezza pentagonale del 1361, perfettamente conservata sulla cima della collina; non lontano dalla fortezza si trovano poi i Musei riuniti, che conservano tra l’altro opere dei senesi Ambrogio Lorenzetti e Simone Martini. In Piazza del Popolo si erge il palazzo dei Priori, della fine del XIII – inizio del XIV secolo: sulla sua facciata campeggiano gli stemmi dei podestà che hanno governato la città. Visitare Sant’Antimo è un’esperienza indimenticabile: il massiccio edificio in pietra chiara, posto in posizione completamente isolata, spicca orgoglioso sul verde dei campi e sull’azzurro del cielo. La struttura sorge sui resti dell’oratorio, costruito nel 352 nel luogo del martirio di Sant’Antimo di Arezzo. Un primo monastero è stato voluto dai Longobardi nel 770 ed è stato elevato dai Carolingi ad abbazia imperiale, mentre la chiesa attuale è del 1118. Una visita di questi luoghi è molto emozionante: vedrai la maestosa chiesa imperiale in stile romanico e i resti delle strutture carolinge, tra cui la fascinosa cripta, forse la parte più antica in assoluto.
Cosa fare prima di lasciare Montalcino e Sant’Antimo
L’abbazia di Sant’Antimo e Montalcino offrono piaceri per lo spirito e per il corpo. Ad esempio non bisognerebbe lasciare l’abbazia senza prima avere assistito alla liturgia delle Ore recitata dalla locale comunità monastica. I momenti di preghiera si svolgono nella chiesa abbaziale cinque volte al giorno, alle 7, 12.45, 15.30, 18 e 20.30: le voci dei monaci che risuonano tra le mura romaniche ricreano una suggestiva atmosfera medievale, che incanterà anche i più giovani. Invece nelle botteghe e nelle locande di Montalcino si possono scoprire e degustare i prodotti tipici della zona: non solo il Brunello di Montalcino DOCG, ma anche i pici, i salumi di Cinta senese e i pecorini della vicina Pienza. La città organizza anche alcuni eventi a tema enogastronomico, come “Benvenuto Brunello” (febdraio), la “Settimana del miele” (settembre) e la “Sagra del tordo” (ottobre). Un ottimo luogo dove rinfrancare anima e corpo!
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